Nicolò Barabino (1832 - 1891)

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Le opere compiute e impegnate possono valere €700/1000.
Le quotazioni di Nicolò Barabino per gli oli più importanti possono essere di oltre €1000.
Il record di vendita del pittore è di €12.000 nel 2004.
I quadri raffiguranti ritratti o interni con scene di genere sono la tipologia di opere più apprezzata dell'artista ligure.
La qualità, la conservazione e le dimensioni sono fattori fondamentali nello stabilire le quotazioni di un quadro o un disegno del XIX secolo.
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Nicolò Barabino (Sanpierdarena 1832 - Firenze 1891) è stato un pittore del XIX secolo. Nato a Sampierdarena il 14 giugno 1832, morto a Firenze il 19 ottobre 1891. Si iscrisse all'Accademia Ligustica nel 1844, e ivi per dodici anni studiò sotto Giuseppe Isola. Nel 1857 vinse la pensione Durazzo, quadriennale, che gli fu prorogata per un biennio. Fu artista di volontà equilibrata e tenace. Predilesse in gioventù la pittura a fresco e a tempera. Malcontento della propria opera, meditò e studiò continuamente nei suoi viaggi in Francia, Spagna, Belgio, Olanda. A Firenze, dove si stabilì, eseguì le lunette dei portali di Santa. Maria del Fiore, ma quasi tutta la sua opera pittorica è da ricercarsi in Liguria, Il primo successo, gli venne coi quadri: Madonna Consolatrice degli aflitti, eseguito nel 1859 per l'ospedale di San Paolo a Savona, e Morte di Bonifacio VIII, quest'ultimo esposto a Firenze nel 1866. Sono opera sua i siparii per i teatri di Sampierdarena e di Sestri Ponernte. Moltissimi affreschi si possono ammirare nella chiesa di San Giacomo a Santa Margherita. Sono nel palazzo comunale di Genova: La munifcenza; Janua Victriæ e quattro soprapporte. Nel palazzo Celesia: Pier Capponi; Galileo al al Tribunale dell'Inquisizione; Vespri Siciliani e varie composizioni allegoriche. Altri lavori notevoli sono nel teatro Carlo Felice di Genova, in alcune chiese di Sampierdarena, di Sestri Ponente, nel Santuario di Monte Allegro, ecc. Fra i suoi quadri si ricordano: Galileo i Arcetri, esposto a Torino nel 1880: Archimede; Volta, Colombo a Salamanca;, Dantee Matelda; Quasi oliva Speciosa in campis, esposto a Venezia nel 1887 e acquistato dalla Regina d'Italia; Carlo Emanuele I; La munifcenza; Genova che riceve gli omaggi dalle colonie, questi ultimi tre nella Galleria Nazionale d'Arte Moderna in Roma; Madonna di priavera; Frate domenicano; Ritratto del padre; Ritratto della madre; Ritratto del comm. Giuseppe Torre; Gi ultimi giorni di Carlo Emanuele III, che è al palazzo Rosso di Genova, e che restò incompiuto per la morte dell'artista.

FONTE: A.M. COMANDUCCI